In questa guida puoi trovare delle info molto utili sui prestiti chirografari e soprattutto sui rischi sono i rischi che sono legati al fatto di non rimborsare le rate mensili previste dal piano di ammortamento dei prestiti chirografari. In questo articolo potrai trovare quindi tutte le informazioni e i dettagli utili su queste tipologie di finanziamenti, così da poter sapere come gestire al meglio questi tipi di prestiti soprattutto nel caso in cui non avessimo la possibilità economica di provvedere al rimborso degli stessi. È opportuno Infatti venire a conoscenza di conoscenze e informazioni varie che riguardano ogni limite di tempo per il suo rimborso.
Prestiti chirografari: conosciamoli meglio
I prestiti chirografari sono dei finanziamenti di tipo fiduciario che non hanno bisogno di particolari forme di garanzia come succede invece ad esempio con i mutui classici. In questo caso, infatti, ciò che fa da garanzia è la firma del contratto da parte del soggetto richiedente del prestito stesso. La concessione di una certa somma di denaro richiesta viene ottenuta dall’ente che fa credito in base ai diversi tipi di requisiti. Tra i più importanti troviamo quindi la condizione economica del richiedente, ovvero di chi fa richiesta del prestito. Infatti, considera che è necessario che il soggetto che richiede una certa somma di denaro in prestito sia in possesso di un reddito patrimoniale che sia ben solido e stabile e che inoltre abbia anche un contratto di lavoro a tempo indeterminato, nel settore pubblico o privato. Vengono prese in considerazione Inoltre anche altri tipi di requisiti come la disoccupazione o i lavori di tipo occasionale.
Il rimborso di una certa somma di denaro che viene concessa dal soggetto o dall’ente creditore viene assicurato tramite la firma, e non è utile quindi un’ipoteca, ovvero alcun tipo di garanzia reale, né delle fideiussioni, ovvero di una qualche tipologia di garanzia personale. I prestiti chirografari di solito hanno a che vedere con la concessione di piccole somme di denaro e sono previsti inoltre anche degli appositi limiti di richiesta in base al tipo di richiedente, ovvero in base a chi fa richiesta del prestito e alle garanzie economiche e lavorative che il soggetto richiedente è in grado di dimostrare. Di solito, il tetto massimo previsto è di 30.000 euro e la cifra può essere richiesta sia da un soggetto privato che anche da un’impresa oppure da un’azienda.
Tempistiche rimborso e altre info
Quando si richiede in prestito una certa somma di denaro ad un ente creditore, allora la banca si occuperà di effettuare tutte le verifiche previste per lo stato del debitore stesso. La banca alla finanziaria che eroga il prestito effettua quindi dei controlli e delle valutazioni anche grazie ad esempio all’utilizzo di alcuni database, in modo tale da capire se si tratta di un buon pagatore oppure di un cattivo pagatore e se sono presenti i disguidi finanziari nello storico dei finanziamenti richiesti in precedenza dal soggetto richiedente. L’ente creditore prima di accertare l’esito positivo dei suoi controlli effettua spesso delle verifiche che sono utili e necessarie per accettare la concessione del prestito, dato che se l’esito di queste valutazioni non è positivo, allora può accadere che il prestito non venga concesso, dal momento che non vengono rispettati i requisiti ritenuti sufficienti per poter accedere al credito.
Tieni conto del fatto che il mancato pagamento di una rata del finanziamento comporta spesso il versamento di una mora, e quindi una multa dovuta al ritardo del rimborso del prestito stesso. Inoltre, oggi la norma afferma che se trascorrono più di 120 giorni dalla data limite del rimborso o del versamento di una rata o se ad esempio non si pagano almeno quattro rate, allora il nome del soggetto richiedente viene segnalato presso le centrali rischi e il soggetto diventerà un cattivo pagatore che difficilmente riuscirà ad ottenere ulteriori mutui in futuro. Ricerca altre informazioni anche sul sito web Prestito Chirografario.